Le cause dei disturbi d’ansia sono da ricercare nell’organizzazione e nella struttura della personalità del soggetto, che si è sviluppata ed evoluta in un determinato ambiente famigliare, con specifiche caratteristiche affettivo-relazionali ed educative.
Inoltre, anche se non dimostrato, pare avere un ruolo la predisposizione genetica.
Secondo una lettura psicoanalitica l’ansia deriverebbe da un conflitto profondo, di cui il soggetto non ha consapevolezza, tra desideri primari (come la fame e la sete, la sessualità, i sentimenti di amore e di odio, la possessività e l’aggressività) e divieti derivanti dall’educazione di tipo morale e sociale.
Solitamente il soggetto adulto riesce a modulare con equilibrio tale conflitto, in funzione delle esigenze esistenziali del momento.
Viceversa, se i desideri primari non sono sufficientemente sostenuti (per esempio se sono presenti delle fragilità nella personalità), o se i divieti sono troppo rigidi e inibenti, allora si sviluppa una sindrome ansiosa come segnale di pericolo.
Secondo una lettura sociologica, l’ansia è l’espressione di un disagio da disadattamento alla società in cui viviamo. La perdita di riferimenti forti e di valori crea una condizione di paura a fronte di un ambiente percepito come vuoto e minaccioso.