L’ANZIANO E I DISTURBI DELLA IDEAZIONE

Talvolta, senza che ci sia concomitante involuzione cognitiva o stato depressivo dell’umore, si sviluppa nella mente dell’anziano un pensiero patologico di cui è vittima in quanto incapace di critica. Il più delle volte si tratta di convinzioni persecutorie (essere oggetto di furti, ridicolizzazioni, dispetti, maldicenze e gelosie).

La prescrizione dei farmaci è molto ostacolata dal diniego del paziente che non concorda con la diagnosi di disturbo dell’ideazione e quindi non aderisce all’assunzione di terapia.

D’altra parte i “sedativi maggiori” utili in questi casi (neurolettici) possono essere induttori di varie problematiche fisiche che ulteriormente allarmano il già sospettoso paziente.

Anche qui resta fondamentale la capacità del terapeuta di scegliere il farmaco e la dose meglio tollerata cercando di guadagnare e mantenere il meglio possibile la fiducia del paziente.