Tecniche chirurgiche per l’infertilità maschile

Tecniche chirurgiche per l'infertilità maschile

L’imaging mediante ecografia con colorDoppler si impone oggi come metodica fondamentale nella pratica clinica andrologica, in quanto indispensabile integrazione all’esame obiettivo nell’inquadramento clinico-diagnostico. Le applicazioni della metodica si estendono dall’infertilità alla disfunzione erettile, dalle patologie flogistiche fino alla diagnostica delle neoplasie testicolari e prostatiche e alla gestione delle emergenze andrologiche

Consiste nell’aspirazione percutanea di spermatozoi dal testicolo tramite un ago butterfly collegato a una siringa. Solitamente trattandosi di azoospermie ostruttive il recupero è molto buono (dal 70 al 100% dei casi), ma spesso la scarsità del materiale recuperato rende più difficile la crioconservazione per successivo utilizzo per ICSI.

È la medesima tecnica impiegata per la biopsia testicolare diagnostica. Si pratica una piccola incisione cutanea scrotale e quindi si incide la tunica albuginea che riveste il testicolo estraendo in questo modo un frammento di polpa testicolare. Nelle azoospermie ostruttive è sufficiente un unico prelievo per ottenere una quantità adeguata di spermatozoi per numero e qualità per la crioconservazione e per utilizzo in successive ICSI.

È una tecnica percutanea che consiste nell’aspirazione con ago butterfly di spermatozoi dall’epididimo. Permette il recupero di spermatozoi che hanno già acquisito una maggiore capacità fecondante rispetto a quelli recuperati dal testicolo, ma presenta gli stessi limiti per la possibilità di crioconservazione delle altre tecniche percutanee e un maggior rischio di ematomi. 

In caso di NOA gli spermatozoi vanno ricercati nel testicolo dal momento che almeno nel 50% dei casi è presente, seppure ridotta, una attività spermatogenetica. I risultati della tecnica percutanea (TESA) sono molto scadenti con recuperi riportati tra il 10 e il 20%.  Si deve pertanto ricorrere alla estrazione testicolare chirurgica.

La TESE è quindi la procedura raccomandata fornendo spermatozoi per ICSI nel 50% dei casi. Nei centri andrologici d’eccellenza è possibile effettuare il recupero chirurgico degli spermatozoi con utilizzo del microscopio operatore (microTESE). 

MICROTESE

In caso di azoospermia nonostruttiva l’utilizzo del microscopio operatore (ingrandimento 24x) e dello strumentario microchirurgico permette di selezionare con estrema precisione i tubuli che appaiono più dilatati e quelli più vicini ai vasi sanguigni al cui interno è più probabile che la spermatogenesi sia conservata.  La procedura richiede l’apertura bivalve del testicolo con un’ampia incisione della tunica albuginea. Dopo i prelievi, sempre con tecnica microchirurgica, il testicolo viene nuovamente ricostruito. Il trauma chirurgico è minimo e il paziente in genere viene dimesso in giornata.